Un weekend a regola d’Arte
Avete due giorni liberi dal lavoro? Volete dedicare un weekend all’arte e ricaricarvi facendo il pieno di colori? Vedere una bella mostra è un’esperienza appagante e multi-sensoriale: dedicare a questo scopo un paio di giorni ci sembra un’ottima idea per fare il pieno di emozioni. Abbiamo selezionato alcune tra le mostre più interessanti in tre città: Milano, Torino e Genova. Vediamo insieme cosa hanno da offrire questi luoghi per partire alla volta di un mini-tour d’arte. Buon viaggio!
MILANO:
Kandinskij, il cavaliere errante: dal 15 marzo al 9 luglio al Mudec –
L’esposizione, a cura di Silvia Burini e Ada Masoero, vuole omaggiare l’artista russo attraverso una rassegna incentrata sullarelazione tra arte e scienza e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva. Una raccolta di opere provenienti dai più importanti musei russi, di cui alcune mai viste prima nel nostro paese, presenta il percorso di formazione estetica di Kandinskij, con l’obiettivo di consegnare allo spettatore una chiave di lettura per il suo codice simbolico. Un viaggio graduale verso l’astrazionee attraverso una pittura che vuole essere immersiva: come scriveva lo stesso pittore “per anni ho cercato di ottenere che gli spettatori passeggiassero nei miei quadri: volevo costringerli a dimenticarsi, a sparire addirittura lì dentro.
Keith Haring (“About art”): dal 21 febbraio 18 giugno 2017 a Palazzo Reale
Una delle prime grandi mostre a Palazzo Reale a Milano è l’esposizione Keith Haring – About Art, che presenta 110 opere, molte di dimensioni monumentali, alcune delle quali inedite o mai esposte in Italia. La rassegna ruota attorno a un nuovo assunto critico: la lettura retrospettiva dell’opera di Haring vista anche alla luce della storia delle arti che egli ha compreso e collocato al centro del suo lavoro, assimilandola fino a integrarla esplicitamente nei suoi dipinti e costruendo in questo modo la parte più significativa della sua ricerca estetica. Le opere dell’artista americano si affiancano a quelle di autori di epoche diverse, a cui Haring si è ispirato e che ha reinterpretato con il suo stile unico e inconfondibile, in una sintesi narrativa di archetipi della tradizione classica, di arte tribale ed etnografica, di immaginario gotico o di cartoonism, di linguaggi del suo secolo e di escursioni nel futuro con l’impiego del computer in alcune sue ultime sperimentazioni. Nonostante la sua morte prematura, l’immaginario di Haring è diventato un linguaggio visuale universalmente riconosciuto del XX secolo. Le sue opere fanno ricorso a uno stile immediato e festivo e sono popolate da personaggi stilizzati e bidimensionali, quali bambini, cani, angeli, mostri, televisori, computer, figure di cartoon e piramidi; iconico, in tal senso, è l’utilizzo di colori molto vividi e accattivanti che ricordano quelli usati dalla grafica pubblicitaria, e l’adozione di una spessa linea di contorno ridotta all’essenziale che circoscrive le anzidette figure.
TORINO:
L’emozione dei COLORI nell’arte:
Klee, Kandinsky, Munch, Matisse, Delaunay, Warhol, Fontana, Boetti, Paolini, Hirst… – da 14 Marzo 2017 a 23 Luglio 2017 alla GAM e al Castello di Rivoli
La mostra L’emozione dei COLORI nell’arte è presentata nella Manica Lunga del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e nelle sale della GAM–Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporaneadi Torino, con l’esposizione di una straordinaria raccolta di 400 opere d’arte realizzate da oltre 130 artisti provenienti da tutto il mondo che datano dalla fine del Settecento al presente. La mostra collettiva ripercorre la storia, le invenzioni, l’esperienza e l’uso del colore nell’arte. Attraverso una molteplicità di racconti e presentazioni di opere d’arte importanti, si affronta l’uso del colore da svariati punti di vista, tra i quali quello filosofico, biologico, quello antropologico e quello neuroscientifico. La mostra indaga l’utilizzo del colore nell’arte dando conto di movimenti e ricerche artistiche che si discostano dalle storie canoniche sul colore e l’astrazione, attraverso molteplici narrazioni che si ricollegano alla memoria, alla spiritualità, alla politica, alla psicologia e alla sinestesia.
Nel corso della mostra, il neuroscienziato Vittorio Gallese – che insieme a Giacomo Rizzolati ha scoperto i neuroni specchio – dirigerà, per la prima volta a livello mondiale, un laboratorio di studio neuroscientifico incentrato sull’esperienza del pubblico di fronte a opere d’arte.
Bruno Munari – Artista Totale – dal 16 febbraio all’ 11 giugno 2017 al MEF
La mostra documenta la poliedrica attività creativa di Bruno Munari (Milano, 1907-1998), uno dei personaggi più significativi della cultura artistica internazionale del XX secolo. Il percorso espositivo pone in evidenza la sua multiforme ricerca e l’originalità della sua sperimentazione offrendo alla fruizione del pubblico l’ampio arco delle sue operazioni creative (disegni, progetti, collage, dipinti, sculture, libri illeggibili, nuove tecniche di riproduzione delle immagini, oggetti di industrial design, esperienze di grafica editoriale, architettura, nonché nuove proposte di pedagogia), solo per indicare le discipline più rappresentative all’interno del suo progetto di sintesi delle arti.
Caravaggio Experience – Dal 18 marzo al 1° ottobre 2017 – Reggia di Venaria
Imponente video installazione originale, Caravaggio Experience propone l’opera del celebre artista Michelangelo Merisi utilizzando un approccio contemporaneo: l’uso di un sofisticato sistema di multi-proiezione a grandissime dimensioni, combinato con musiche suggestive e fragranze olfattive, porta il visitatore a vivere un’esperienza unica anche sul piano sensoriale, attraverso una vera e propria “immersione” personale nell’arte del maestro del Seicento.
Nei grandiosi spazi architettonici della Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria, il visitatore resta “coinvolto” in uno spettacolo di proiezioni e musiche della durata complessiva di 50 minuti circa, in funzione contemporaneamente lungo tutto il percorso, senza interruzioni e a ciclo continuo, in cui sono evocate 58 opere del grande pittore.
L’installazione ripercorre i temi dell’intera produzione caravaggesca: la luce, il naturalismo, la teatralità, la violenza; e termina con un “viaggio” ideale attraverso i luoghi di Caravaggio, seguendo cronologicamente le fasi principali della sua incredibile esperienza di vita.
GENOVA:
Modigliani: dal 16 marzo al 16 luglio 2017 – Palazzo Ducale
La mostra, allestita nell’appartamento del Doge di Palazzo Ducale, si propone di illustrare il percorso creativo di Amedeo Modigliani affrontando le principali componenti della sua carriera breve e feconda.Attraverso una trentina di dipinti provenienti da importanti musei come il Musée de l’Orangerie e il Musée National Picasso di Parigi, il Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, la Pinacoteca di Brera e da prestigiose collezioni europee e americane, oltre ad altrettanti disegni, l’esposizione intende mettere in risalto il grande valore della sua ricerca in quel clima assolutamente unico creatosi nella Parigi d’inizio Novecento.
Modigliani testimonia infatti l’effervescenza dell’ambiente artistico e culturale di quegli anni, dove convivono e si incontrano grandi mecenati e mercanti come Paul Alexandre, Paul Guillaume e Léopold Zborowsky, accanto a scrittori come Max Jacob, Jean Cocteau, Guillaume Apollinaire, e ad artisti come Diego Rivera, Henri Laurens, Léopold Survage, Juan Gris, Pablo Picasso, protagonisti di un’irripetibile stagione di rinnovamento della pittura. La sua pittura è di una qualità estrema, introversa, introspettiva, concentrata soprattutto sul ritratto.I suoi modelli preferiti sono i colleghi pittori, i letterati e gli intellettuali, gli amici più intimi, le persone che condividono il suo mondo. Egli introduce per primo uno stretto rapporto psicologico con il soggetto che ritrae, per poi avviarsi progressivamente verso una purezza e una eleganza assolute: i volti tendono a una essenzialità formale fino ad allora mai vista.Oltre ai ritratti la mostra rivolge un’attenzione particolare anche ai celebri Nudi e ai disegni: il Nudo accovacciato di Anversa e il Nudo disteso (ritratto di Celine Howard) sono tra i capolavori che è possibile ammirare, oltre a una ricca esposizione di studi, disegni, acquarelli, tempere. Su tutti spiccano Le Cariatidi, figure di donne accovacciate con le bracce levate, dalle forme opulente e tondeggianti, ricche di rimandi all’arte primitiva, greca, etrusca, frutto di una profonda ricerca sulla bellezza ideale, in cui il sensuale si mischia allo ieratico, l’audace alla grazia, la dolcezza al mistero.
Henri Cartier-Bresson – 11 marzo all’11 giugno Palazzo Ducale
140 scatti di Henri Cartier Bresson, in mostra a Palazzo Ducale, per immergerci nel suo mondo, per scoprire il carico di ricchezza di ogni sua immagine, testimonianza di un uomo consapevole, dal lucido pensiero, verso la realtà storica e sociologica.
Per Cartier Bresson la tecnica rappresenta solo un mezzo che non deve prevaricare e sconvolgere l’esperienza iniziale, reale momento in cui si decide il significato e la qualità di un’opera.
“Per me, la macchina fotografica è come un block notes, uno strumento a supporto dell’intuito e della spontaneità, il padrone del momento che, in termini visivi, domanda e decide nello stesso tempo. Per “dare un senso” al mondo, bisogna sentirsi coinvolti in ciò che si inquadra nel mirino. Tale atteggiamento richiede concentrazione, disciplina mentale, sensibilità e un senso della geometria. Solo tramite un utilizzo minimale dei mezzi si può arrivare alla semplicità di espressione”.
I suoi scatti colgono la contemporaneità delle cose e della vita. Le sue fotografie testimoniano la nitidezza e la precisione della sua percezione e l’ordine delle forme.
“Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. E’ mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.